La sindrome del dolore miofasciale
E’ una sindrome caratterizzata da dolore cronico ed infiammazione muscolare profonda specifica di una regione del corpo. L’area muscolare coinvolta presenta rigidità, spasmi e debolezza. Interessa la fascia di tessuto connettivo che ricopre un singolo muscolo o di più gruppi muscolari in punti definiti che sono detti TRIGGER POINT ( TP ).
COSA SONO I TRIGGER POINT?
Sono aree iper irritabili poste nello strato di tessuto connettivo che avvolge i muscoli permettendogli di spostarsi senza eccessiva frizione all’interno della fascia che funge da contenitore. Al tatto si presentano come una benderella o nodulo dolente integrato nel muscolo stesso.
Vi sono momenti in cui il TP è attivo e causa dolore ed altri in cui è latente, cioè doloroso soltanto alla pressione. Nel primo caso si possono generare per citare degli esempi, cefalee miotensive, cervicalgie, lombalgie, disfunzioni all’articolazione temporomandibolare e problemi del sonno, infatti segni e sintomi della sindrome del dolore miofasciale possono rendere difficile il sonno durante la notte.
LE CAUSE
- Attività ripetute nel tempo che mettono sotto stress il muscolo interessato o che lo mantengono sempre in uno stato di accorciamento
- Traumi o incidenti (sovraccarico acuto)
- Posture scorrette
- Tensioni posturali (ad esempio stare a lungo seduti)
- Mancanza di attività
- Stress ed ansia
- Età: è più probabile in adulti di mezz’ età
- Sesso: le donne sono più predisposte degli uomini
IL DOLORE
E’ intenso, sordo e profondo, fastidioso e limitante a tal punto che quando il muscolo viene messo in tensione si avverte bruciore. Il dolore è presente sia a riposo che all’attività e nel tempo tende ad estendersi ed a peggiorare fino a causare una riduzione della forza muscolare e del range di movimento.
IL TRATTAMENTO
Nella prima fase va eliminato il TP dolente. Vi sono molte tecniche di fisioterapia manuale, ad esempio la manipolazione della fascia, la digitopressione, tecniche di stretching, di rilassamento, trattamento stretch e spray, massoterapia e terapia fisica come laser, tens, ultrasuono e tecarterapia. Vi sono anche tecniche di pertinenza medica come l’infiltrazione ecoguidata di anestetico e corticosteroidi direttamente nel TP doloroso.
In un secondo momento devono essere corretti i fattori predisponenti che hanno portato all’attivazione del TP ed il paziente deve essere avviato ad una attività motoria mirata al potenziamento muscolare.
Il Team di FKT e Palestra di AlassioSalute
La responsabile Dott.ssa Angela Gatta